martedì 6 aprile 2010

«Caro Papa, la Chiesa è con te». Sodano dà voce alla solidarietà (Mazza)


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«Caro Papa, la Chiesa è con te»

Sodano dà voce alla solidarietà

Il saluto «irrituale» del cardinale decano durante la liturgia di Pasqua

DA ROMA SALVATORE MAZZA

Vicini al Papa, stretti a lui nel momento in cui il «chicchiericcio» tenta di gettare fango sulla sua figura. Il riferimento fatto dal decano del Collegio cardinalizio, Angelo Sodano, all’inizio della messa di domenica è stato esplicito, anche senza bisogno che usasse il termine «pedofilia». A rigettare una volta di più le false accuse rivolte a papa Ratzinger, di aver «coperto» o «insabbiato» casi di abusi di minori da parte di ecclesiastici, quando era prefetto della Congregrazione per la dottrina della fede.
«Noi ci stringiamo intorno a lei», ha esordito l’ex segretario di Stato vaticano, sottolineando che «le siamo profondamente grati per la fortezza d’animo ed il coraggio apostolico con cui annunzia il Vangelo di Cristo. È con lei il popolo di Dio, che non si lascia impressionare dal “chiacchiericcio” del momento, dalle prove che talora vengono a colpire la comunità dei credenti». Così come «con lei sono i cardinali, suoi collaboratori nella Curia, con lei sono i vescovi sparsi per il mondo, che guidano le tremila circoscrizioni ecclesiastiche del pianeta».
Ancora, ha proseguito il porporato, «sono particolarmente con lei in questi giorni quei quattrocentomila sacerdoti che servono generosamente il popolo di Dio, nelle parrocchie, negli oratori, nelle scuole, negli ospedali e in numerosi altri ambienti, come pure nelle missioni, nelle parti più remote del mondo». E, ricordato l’atteggiamento di Cristo durante la sua Passione – «Insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia» – il cardinale ha concluso il suo saluto iniziale assicurando a Benedetto XVI che «in questa Solennità pasquale noi pregheremo per lei, perché il Signore, Buon Pastore, continui a sostenerla nella Sua missione».
Le parole pronunciate sul sagrato di San Pietro dal cardinale Sodano hanno, in qualche modo, amplificato le innumerevoli attestazioni di solidarietà che, tutto il mondo, sono state fatte arrivare a papa Ratzinger, dal patriarca di Venezia cardinale Angelo Scola agli arcivescovi di Parigi Andre Vingt-Trois, e Washington Donald William Wuerl. E ancora il cardinale Roger Etchegaray e monsignor Rino Fisichella: tutti a sottolineare, con parole e accenti diversi, l’infamia di una campagna che mira solo a infangare una persona, descrivendone il carattere e soprattutto le azioni all’opposto della realtà.
Il riferimento di tutti, ancora una volte, è a quanto fatto da Benedetto XVI all’epoca in cui era alla guida della Congregazione della dottrina della fede rispetto alle denunce di violenze sui minori.
Argomento riguardo al quale, intervistato dal quotidiano argentino La Nacion , il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, è tornato a ricordare che «la Chiesa non è una multinazionale, il governo di Roma è un servizio all’unità della Chiesa, che offre indicazioni», e dunque «non si possono imputare a Roma responsabilità concrete delle autorità locali». La maggioranza dei casi emersi sono avvenuti trent’anni fa, mentre «oggi – ha aggiunto – la situazione è sensibilmente migliorata, in parte perché i criteri di selezione e formazione dei candidati al sacerdozio sono migliorati ». Il Papa , dal canto suo, «sta portando trasparenza » ed è «il paladino di come affrontare queste questioni, fin da quando era alla guida della Congregazione per la dottrina della fede, periodo nel quale, nel 2001, avviò una nuova legislazione». E alla domanda se ritiene che ci sia una «cospirazione », Lombardi osserva: «Chi sta dando ai media i documenti? Gli avvocati delle vittime. Cospirazione? Chiamatela come volete, ma ci sono degli avvocati che stanno passando ai media documenti sui loro casi per guadagnare più soldi. E media che diffondono i casi più polemici senza approfondire».
D’altro canto, come rilevava ieri la Radio vaticana, tale «campagna» risulta «ancora più strana e paradossale» se si pensa che negli Stati Uniti i sacerdoti cattolici coinvolti in casi di abusi sono meno dello 0,03%. Secondo infatti «un rapporto governativo statunitense del 2008 sugli abusi», per «oltre il 64%» tali atti «sono commessi da genitori, parenti o conviventi, nelle scuole del Paese quasi il 10% dei ragazzi subisce molestie. Per quanto riguarda i sacerdoti cattolici coinvolti si stima che siano meno dello 0,03».
«Lo sono in questi giorni anche quei quattrocentomila sacerdoti che servono generosamente il popolo di Dio in parrocchie, scuole, ospedali»

© Copyright Avvenire, 6 aprile 2010

5 commenti:

Anonimo ha detto...

DA SODANO A MARTINI A SCOLA: BASTERÀ?
Il soccorso al Pontefice di luigi Accattoli
http://www.corriere.it/editoriali/10_aprile_06/accattoli-Il-soccorso-al-Pontefice_57e212e2-413b-11df-a6cf-00144f02aabe.shtml
Alessia

Anonimo ha detto...

se negli ospedali la tempistica di soccorso fosse questa staremmo messi proprio bene...

Anonimo ha detto...

Raffa, questo è il pezzo di Timothy Shriver su cui il riformita ha fatto il titolo
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2010/04/04/AR2010040402726.html

ti segnalo anche questo:
http://www.inviatospeciale.com/2010/04/per-il-vaticano-la-pedofilia-e-come-il-watergate/
Attenzione alle agenzie e ai giornaloni!
Alessia

Anonimo ha detto...

a volte aihmè é anche peggio negli ospedali.

Max

sam ha detto...

Concordo con Max.
Ne ho fatto esperienza ieri sera... 4 ore per riuscire a far visitare una signora di 85 anni al Pronto (!) Soccorso... La signora poi è stata ricoverata in condizioni decisamente peggiori di quand'era arrivata al triage... E questa sarebbe la "mitica" sanità lombarda, pensa te le altre!