sabato 3 aprile 2010

Padre Cantalamessa cita la lettera di un suo amico ebreo. Insorge il mondo ebraico, gravissimo attacco al Santo Padre


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PAROLE DEL SANTO PADRE AL TERMINE DELLA VIA CRUCIS: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

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Ecco un esempio di "papalinamente corretto": la pessima risposta del direttore del Mattino ad un lettore. Sulla pedofilia non si possono fare paragoni fra Papi!

Dopo il politicamente corretto, il mediaticamente corretto ed il religiosamente corretto si fa strada un'altra categoria: il papalinamente corretto!

E' paradossale che a pagare per tutte le omertà e le coperture del passato sia ancora Joseph Ratzinger (D'Andrea). Monumentale!

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Guardate uno dei sottotitoli di Repubblica! Una lettera del 1963 a Ratzinger: "Il Papa sapeva". Ratzinger era già Papa negli anni Sessanta?

Il priore di Princeville (Illinois): negli Usa c'è un'ondata di indignazione suscitata dal NYT. I Cattolici si ricompattano e riempiono le chiese

Procuratore di Milano: "E' allarme pedofilia. Complicità dei vescovi" (Fazzo)

Card. Levada al New York Times: riconsiderare gli attacchi contro il Papa. E' un uomo su cui il mondo può e dovrebbe contare (Traduzione di Zenit)

L'arcivescovo di Milwaukee, Listecki: errori compiuti qui e non a Roma. L'ombra inquietante di mons. Rembert Weakland (Izzo)

L'IGNOBILE CAMPAGNA CONTRO BENEDETTO XVI, IL PAPA CHE PIU' DI OGNI ALTRO HA COMBATTUTO LA PEDOFILIA NELLA CHIESA: LO SPECIALE DEL BLOG

Cari amici, buon Sabato Santo.
Ieri sera abbiamo sperimentato ancora una volta quanto possano essere violente ed ingiustificate le reazioni violente nei confronti del Santo Padre.
Non e' stato il predicatore della Casa Pontificia a paragonare gli attacchi alla Chiesa all'antisemitismo, ma un ebreo amico del frate cappuccino.
Qualche agenzia (e il NYT!) ha attribuito a Padre Cantalamessa la frase scritta nella lettera di un amico ebreo del predicatore. Altri, senza nemmeno controllare se la notizia fosse vera o meno, si sono scagliati immediatamente contro il Papa e la Chiesa. C'e' chi, come sempre, ha preteso le scuse del Santo Padre per il solo fatto di essere presente mentre padre Cantalamessa parlava. Tutta la mia personale solidarieta' al predicatore della Casa Pontificia, fatto oggetto di insulti incredibili.
Una preghiera per l'intera Chiesa Cattolica: si eviti d'ora in poi di citare, direttamente o indirettamente, il mondo ebraico. Ciascuno resti nel suo "brodo".
Ho apprezzato invece gli attestati di solidarieta' al Santo Padre da parte di alcuni musulmani.
Quanto accaduto ieri sera pero' ci deve fare tirare qualche conclusione sugli attacchi di questi giorni.
E' un caso che tutto parta dal NYT?
Di seguito vengono proposte alcune reazioni. Si tratta di affermazione di una violenza rara
.
R.

PEDOFILIA: MONDO EBRAICO, "NO A PARAGONI CON ANTISEMITISMO"

Il mondo ebraico si indigna al paragone tra antisemitismo e accuse alla chiesa per lo scandalo dei preti pedofili, fatto dal predicatore pontificio Raniero Cantalamessa. Il Centro Simon Wiesenthal ha affermato: 'Queste affermazioni ingiuriose sono state fatte in presenza del Papa e il Papa stesso deve chiedere scusa'. Il Consiglio ebraico della Germania ha trovato il sermone di Cantalamessa 'insolente, osceno e offensivo verso le vittime degli abusi e verso le vittime dell'Olocausto' .

© Copyright Agi

PEDOFILIA: VATICANO, "NO A PARAGONI CON ANTISEMITISMO"

E' di nuovo tensione tra il Vaticano e il mondo ebraico, dopo il paragone fatto dal predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, tra l'antisemitismo e le accuse alla chiesa cattolica per lo scandalo dei preti pedofili. Cantalamessa aveva letto una missiva a lui inviata da un amico ebreo. 'Non credo sia un paragone appropriato', sono le parole del portavoce vaticano, Federico Lombardi, 'ecco perche' la lettera va intesa come la solidarieta' espressa da un ebreo'. Lombardi ha escluso un coinvolgimento del papa nella redazione del sermone di Cantalamessa. .

© Copyright Agi

Pedofilia/ Gruppi ebrei critici su paragone con antisemitismo

Kramer: Non mi sembra Vaticano bruci. AJC: 6 milioni di morti

Roma, 2 apr. (Ap)

Ha suscitato critiche nel mondo ebraico il paragone tracciato da padre Raniero Cantalamessa, predicatore della casa pontificia, tra le critiche alla Chiesa nella vicenda della pedofilia e la persecuzione subita dagli ebrei con l'antisemitismo.
"E' ripugnante, osceno e soprattutto offensivo nei confronti di tutte le vittime degli abusi così come nei confronti di tutte le vittime del'olocausto", ha commentato con l''Associtated press' il segretario generale del consiglio centrale degli ebrei tedeschi, Stephan Kramer. "Sinora non ho visto San Pietro bruciare né ci sono stati scoppi di violenza contro preti cattolici. Sono senza parole. Il Vaticano sta tentando di trasformare i persecutori in vittime". Il rabbino statunitense Gary Greenebaum, responsabile delle relazioni interreligiose per l'American Jewish Committee, ha bollato le affermazioni di Cantalamessa come "un uso sfortunato del linguaggio. La violenza collettiva contro gli ebrei - ha detto - ha avuto come effetto la morte di sei milioni di persone, mentre la violenza collettiva di cui si parla qui non ha condotto a uccisioni o distruzioni", afferma.

© Copyright Apcom

LE REAZIONI DEI GRUPPI EBRAICI

La citazione, che ha presto fatto il giro del mondo, non è però piaciuta a diversi gruppi ebraici che considerano inaccettabile il paragone con le vittime dell'Olocausto. «E’ ripugnante, osceno e soprattutto offensivo nei confronti di tutte le vittime degli abusi così come nei confronti di tutte le vittime del’olocausto - ha commentato con l'Associated press il segretario generale del consiglio centrale degli ebrei tedeschi, Stephan Kramer -. Sinora non ho visto San Pietro bruciare né ci sono stati scoppi di violenza contro preti cattolici. Sono senza parole. Il Vaticano sta tentando di trasformare i persecutori in vittime». Il rabbino statunitense Gary Greenebaum, responsabile delle relazioni interreligiose per l’American Jewish Committee, hainvece bollato le affermazioni di Cantalamessa come «un uso sfortunato del linguaggio. La violenza collettiva contro gli ebrei - ha detto - ha avuto come effetto la morte di sei milioni di persone, mentre la violenza collettiva di cui si parla qui non ha condotto a uccisioni o distruzioni». Il sermone di Cantalamessa ha conquistato, tra le altre, le home page di Haaretz e del Jerusalem Post in Israele, del sito della BBC e del New York Times. Il rabbino della Comunità di Roma, Riccardo Di Segni, ha sorriso quando gli è stato chiesto un commento sul sermone e ha pregato Dio che «illumini i loro cuori» nel giorno in cui «loro pregano che il Signore illumini i nostri affinchè riconosciamo Gesù», con riferimento alla preghiera per la conversione degli ebrei prevista proprio dal cerimoniale della messa del venerdì santo.

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Vede, Di Segni? A me non importa nulla se Lei prega per la mia conversione perche' ciascuno puo' pregare come piu' gli piace!
R.

30 commenti:

Anonimo ha detto...

Considerato che l'atmosfera è incandescente, e in questa situazione qualcuno ci sguazza alla grande,era saggio - secondo il mio parere - non tirare in ballo il mondo ebraico.
Infatti le reazioni, giuste o sbagliate, non sono mancate.
Sappiamo tutti che il Santo Padre è sotto attacco, quindi bisogna evitare ogni possibile motivo di attrito. Quindi molta prudenza!

Raffaella ha detto...

Questo non giustifica la violenza degli attacchi.
La Santa Sede faccia tesoro anche di questa esperienza.
R.

Domenico ha detto...

Cari ebrei come fate a parlare in questo modo?
I cristiani sono di gran lunga il gruppo religioso più perseguitato della storia. Anche oggi basta aprire i giornali per leggere le storie del loro martirio.
Sono 200 milioni i cristiani che hanno subito il martirio per la fede negli ultimi due secoli.
Cari ebrei, sono quindi le vostre affermazioni ad essere gravemente ingiuriose nei confronti di tutti i fedeli della Chiesa Cattolica.

Fabiola ha detto...

La mia totale solidarietà a padre Cantalamessa e all'anonimo ebreo(per fortuna, per lui) che gli ha scritto. Grazie a Dio, anche tra gli è ebrei è ingiusto generalizzare.
Inutile ricordare che il paragone non è stato fatto con la Shoah ma con il clima di odio e menzogne, diffuso ad arte, per prepararla. Ma di questo nessuno è stato informato. Del resto il nazionalsocialismo inscenò, in Germania, anche una caccia al prete cattolico "pedofilo", per ridurre al silenzio la Chiesa che si opponeva al regime.
Questa mattina, del resto, a Prima Pagina su Radio 3, un giornalista, in genere assai corretto, Stefano Folli,è riuscito a trattare la questione senza far sapere (forse lo ignorava lui pure?) che le parole di Cantalamessa erano la citazione di una voce ebraica. Siamo immersi nella menzogna e nell'ignoranza colpevole. Il diavolo ci sguazza. E' davvero l'ora delle tenebre.

Alessandra Mirabella ha detto...

Stai tranquilla Raffa! Tutto questo castello montato crollerà addosso a chi lo ha messo in piedi.

Gia oggi i primi commenti sugli articoli dei vaticanisti sulla Stampa sono tutti per Papa Benedetto. E cmq non è il momento di essere politicamente corretti. Padre Raniero ha citato un suo amico ebreo. Quest'uomo, evidentemente persona intelligente, ha semplicemente notato che i meccanismi di questa campagna mediatica sono gli stessi dell'antisemitismo + becero.

Questo sopratutto in una caratterista: la ricerca del capro espiatorio e il meccanismo di trasformare la colpa individuale in la colpa collettiva.

In questi giorni non si è forse sentito: E' un prete quindi un potenziale pedofilo perchè non può fare sesso?

I meccanismi sono gli stessi! Quale è la differenza? Che le chiese ancora non bruciano? In certi luoghi nel mondo bruciano da secoli!

Luisa ha detto...

Cara Raffaella, le parole di Cantalamessa fanno l`apertura dei giornali, radio, televisone, di casa mia, la Svizzera.
E sono riportate come se fossero parole sue e non quelle di un suo amico.
Le redazioni si fidano dei lanci di agenzia, lo sappiamo purtroppo.
Sono subito partire le mie domande di rettifica ai vari giornali ma il male è fatto.
A mio avviso, Padre Cantalamessa poteva e doveva evitare di riportare quelle parole, prevedibile fonte di reazioni di cui in questo momento il Papa e la Chiesa tutta non ne sentono il bisogno.
Non bastano i pregiudizi, la malafede, la disonestà intellettuale di molti?
Non basta l`accanimento mediatico ?
Era veramente necessario, utile che padre Cantalamessa e chi gli ha pemesso di leggere quel testo che immagino sia stato pre-letto da un responsabile, forniscano la frusta per farsi battere?

Raffaella ha detto...

Non posso che concordare con Luisa.
Possibile che nessuno in Vaticano si sia reso conto della bomba?
Io so che padre Cantalamessa e' limpidissimo ed in buona fede, ma la Chiesa tutta dovrebbe imparare a ragionare prima e non dopo.
Posso parlare chiaro?
Era proprio necessario citare la lettera di un ebreo quando sappiamo che cosa pensa la maggiorparte del mondo ebraico di Benedetto XVI?
R.

Miserere ha detto...

Dobbiamo rassegnarci: gli ebrei hanno preso il "brevetto" dell'olocausto. Guai se ci sono o ci saranno altri genocidi o altre situazioni di persecuzione religiose: mai chiamarli olocausto! Bahhhh!!!! :-(

Anonimo ha detto...

Non si nascondono più. Ora è chiaro chi ci è nemico. In questo clima di odio viscerale gli unici che stanno dalla nostra parte sono i musulmani (almeno, si astengono dal maramaldeggiare). Di questo dovremmo chiedere scusa: dell'odio contro di loro al quale ci siamo fatti trascinare dagli ebrei e dai loro media (vero NYT?).
Corradino

Anonimo ha detto...

La cosa chiara è un'altra: è una lotta senza quartiere. E tra chi non ci da quariere (cioè tra chi prende ogni presa di posizione forte della Chiesa per attaccarci, di norma alle spalle) ci sono in prima fila loro. Rassegnamoci. E ricordiamocelo

Anonimo ha detto...

Cantalamessa ha fatto una bellissima omelia, care Raffaella e Luisa. L'errore, pertanto, non è in quello che ha detto, ma nell'ipocrita ed odioso sdegno di chi si erge ad inventore della democrazia ed a rappresentante insindacabile del Bene e considera tutti gli altri (a partire da noi) il Male. Dovrebbe il Cattolicesimo smettere di parlare solo per non urtare la loro sensibilità? E' una sensibilità che col tempo aumenta a dismisura e tra un po' (poco poco) non potremo dire più nulla.

Giovanni ha detto...

Non sono daccordo con chi chiede che il brano venisse censurato. Nella Chiesa, per fortuna, si può ancora citare qualcuno con chiarezza e limpidezza. Non sarà certo cercando di smussare toni e parole che i giornali smetteranno di attaccare il S.Padre.
Per caso non vi ricordate gli attacchi de "La Sapienza" su una citazione di Feyerabend da parte del card. Ratzinger? O della Lectio Magistralis di Ratisbona, in cui tutto partì dalla citazione dell’imperatore bizantino Manuele II Paleologo?
La tattica è sempre la stessa, prendere una citazione a affibiarla a colui che cita...ma solo quando fa comodo!
In questo caso il passaggio (il)logico è stato antisemitismo=shoa, anche se P. Raniero non ha citato l'olocausto, ma bisognava far baccano!

Anonimo ha detto...

Concordo con Giovanni e anonimo. Padre Cantalamessa ha fatto benissimo a citare la lettera del suo amico che conteneva espressioni di solidarietà verso il Santo Padre, la Chiesa e noi cattolici tutti. Essì, perchè io come cattolica mi sento offesa da questa campagna persecutoria. Non vi è stato alcun accostamento con la shoà, ma con l'antisemitismo. Cerchiamo di ricordare come iniziò, pur con tutte le differenze dovute ai diversi periodi storici. Vogliono imbavagliarci e questo è inaccettabile.
Alessia

Viper19 ha detto...

Quando si parla chiaro, assistiamo a reazioni decisamente fuori da ogni logica. Anche io ritengo che Padre Cantalamessa non doveva essere censurato. Questo è il frutto di anni ed anni di sottomissione e di non chiarezza con chi ora ci attacca. La Chiesa Cattolica ha piegato la testa talmente tante volte per far piacere a tutti, che ora basta un nonnulla per farla fuori dal vaso! Ognuno cominci a guardarsi cosa c'è in casa propria a cominciare dai " fratelli maggiori"

Anonimo ha detto...

Raffa, ancora una volta hai ragione e condivido in pieno:

la si finisca con citazioni dirette o indirette del mondo ebraico recente. Ci si attenga, anche nella predicazione, alla Scrittura. E si lasci perdere, una volta per tutte l'Olocausto che viene tirato in ballo certamente spesso a sproposito.
lo ha tirato in ballo il vescovo Williamson, fuori luogo; lo ha tirato in ballo Cantalamessa, a sproposito.

Ma che c'entra, in una predica del Venerdì santo sia l'Olocausto che il rimestare gli attacchi al Papa?

Ma nella predicazione non è la Scrittura e Cristo a dover essere l'unico scopo?

Basta, basta,basta con prediche che sconfinano in altri argomenti.

Non si poteva concentrare tutta la predica sulle sofferenze di Cristo che ha patito per la nostra redenzione?
Non si poteva volgere lo sguardo alle sofferenze patite dalla Santa Vergine ai piedi della Croce?

Questi temi non bastano?

Che bisogno c'era di parlare delle sofferenze inflitte al papa in questi ultimi tempi?

C'è un gravissimo sbandamento anche nell'omiletica; sbanda il parroco impegnatissimo nel sociale che parlando senza fascino e senza eloquenza tocca argomenti estranei ad una omelia, e sbanda il predicatore della casa pontificia le cui doti di eloquenza non possono certo essere ignorate nè criticate.

Giovanni ha detto...

Anonimo delle 10.24.
Hai letto l'omelia di P. Raniero? Dove hai trovato la parola "olocausto"?
Hai notato che la parte "incriminata" era relegata alla fine dell'omelia?

L'omelia è necessaria per l'attualizzazione della Parola nella vita di tutti i giorni.

Se la predica avesse attinto solo alle sofferenze di Cristo che ha patito per la nostra redenzione e le sofferenze patite dalla Santa Vergine ai piedi della Croce, sarebbe stata una catechesi non un'omelia. Le due cose sono distinte e hanno momenti differenti.

euge ha detto...

Caro Giovanni, chi vuole la censura di Cantalamessa, vuole che la chiesa rimanga nel silenzio e continui nella sua sottomissione che dura ormai da moltissimi anni forse troppi. Si è sempre detto che questo atteggiamento era per il dialogo ma, sappiamo benissimo che non può esserci dialogo senza il rispetto delle proprie differenze e delle proprie opinioni; se manca questo c'è solo sottomissione. Parlano chiaro gli esempi che hai riportato nel tuo post..... ma, evidentemente qualcuno li ha già riposti nel dimenticatoio.

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo, sbagli.
Era necessario parlare delle sofferenze della Chiesa in questi giorni, perchè la Chiesa è fatta di uomini, non di idee astratte. E gli uomini sono oggi sgomenti per la violenza riservata al Santo Padre ed al Cattolicesimo dai lacisti e non solo. Per "non solo" si sa chi intendo, ma non li si può nominare, altrimenti tirano fuori ancora l'innominable (anche l'"innominabile" si sa cosa sia, ma non è polticamente corretto menzionarlo se non per appecoronarci davanti ai "non solo"). E' ora di svegliarci e le reazioni all'omelia di Cantalamessa (l'omelia non centra nulla: è stata bellissima e correttissima) sono state perfette per questo: gli illusi dovranno farsene una ragione e prendere posizione, anche se, come Don Abbondio, non possono darsi il coraggio che non hanno.
Bene!

Vatykanista ha detto...

[Ecce la progressiva "bushizzazione" di Ratzinger . (Nevvero, Eufemia?;)


ROMA - ANSA - Man mano che lo scandalo dei preti pedofili cresce nel mondo, cala la fiducia degli americani, e anche dei cattolici, nell'operato di papa Benedetto XVI: solo il 27% dei cattolici Usa (contro il 40% dell'aprile 2006) ha un' opinione positiva dell'operato dell'attuale pontefice mentre cresce dall'1% all'11% il numero dei cattolici che ne ha un'opinione negativa: lo dice un sondaggio dell'emittente statunitense Cbs, secondo cui fra tutti gli americani il 15% (+1% in quattro anni) ha un'opinione positiva del papa, mentre si impenna dal 4% al 24% la quota di americani di tutte le confessioni che ne ha un'opinione negativa.

Quando si passa nello specifico a come papa Benedetto XVI ha reagito allo scandalo pedofilia, secondo la Cbs, fra i cattolici statunitensi solo il 20% sostiene che il papa abbia fatto i passi giusti, mentre il 55% pensa che non abbia agito bene e un 20% si dichiara indeciso. Fra gli americani nel loro complesso, coloro che pensano che il papa stia facendo bene nel gestire lo scandalo sono solo il 18% contro il 69% che ha un'opinione negativa e il 13% di indecisi.

Il sondaggio, condotto telefonicamente su un campione di 850 persone intervistate, mostra che in quattro anni la fiducia generale dei cattolici americani in Benedetto XVI, sull'onda dello scandalo pedofilia, è calata di 13 punti, mentre è aumentata dal 15% al 35% la percentuale dei cattolici indecisi ed è crollata dal 39 al 19% quella dei cattolici che afferma di saperne poco e di conseguenza di non essersi fatta un'opinione precisa. Fra gli americani di tutte le confessioni religiose, gli indecisi sono il 26%, coloro che dichiarano di saperne poco il 31% (erano il 59% quattro anni fa).

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/04/03/visualizza_new.html_1758971430.html


(A parte che analoghi reports giravano su Obama , appena prima dell'approvazione della riforma sanitaria...)]

Luisa ha detto...

In questo momento, nel momento in cui viviamo, un momento in cui il Papa, perchè è lui il bersaglio, è l`oggetto di una campagna mediatica intrisa di malafede e disonestà, un momento in cui non passa giorno senza che i media ci diano la nostra dose di veleno quotidiano anticattolico, e senza che alcuna rettifica corregga gli errori, chi conosce i media, chi conosce la reattività del mondo ebraico, poteva, lo ripeto, riflettere ed evitare la citazione di parole che non potevano non suscitare le reazioni che non son mancate, prevedibilissime, sapendo anche che l`errore di trascrizione era pure lui prevedibile, come era prevedibile che non sarebbe rettificato.
In un altro momento, in un altro contesto, non avrei nulla da dire se Padre Cantalamessa parlando, testimoniando a titolo personale, riferisse le parole del suo amico.
Rispetto evidentemente chi non condivide la mia opinione ma, credetemi, è difficile per chi come me non vive in Italia, alzarsi ogni mattina e ricevere lo schiaffo quotidiano, come un pugno nello stomaco, di chi ha deciso di non mollare presa, di continuare ad attaccare con ferocia e disonestà la nostra Chiesa e il Papa!
Per questo dico che non sentivamo il bisogno di un nuovo attacco, anche se sappiamo che è disonesto.

Anonimo ha detto...

Neanch'io sentivo il bisogno di un nuovo attacco. Ma è nella logica delle cose. E non c'è prudenza, silenzio o buon senso che l'avrebbe evitato. L'offensiva contro la Chiesa (e, in particolare, contro i riti della Settimana Santa) sono iniziati ben prima degli scandalucci di questi giorni. Cara Luisa dimostri di essere un'ingenua (una beata ingenua, comunque) se credi che tutto sarebbe andato bene se Cantalamessa non avesse parlato o se mia nonna avesse avuto le ruote. Avrebbero attaccato lo stesso, con una scusa qualsiasi (i condom, Ratisbona, la falsa donazione di Costantino, Williamson, la preghiera per la conversione, ecc...). Ci tocca! Chi ha cuore tiri dritto!

Anonimo ha detto...

"Raffaella ha detto...
Questo non giustifica la violenza degli attacchi.
La Santa Sede faccia tesoro anche di questa esperienza.
R."

Sono d'accordissimo con te Raffaella, ma purtroppo il Santo Padre ha il fucile puntato e chi sguazza in tutto questo non aspetta altro che attaccarlo, perché la guerra è ancora in atto, purtroppo!

Anonimo ha detto...

...e loro, in guerra, utilizzano tutte le armi. Ne hanno arsenali pieni!

Anonimo ha detto...

Non c'è dubio che gli ebrei con questi attacchi al Papa mirano a qualche cosa che non so immagginare né ipotizzare.
Mi chiedo, a questo punto, a cosa è servita la recente visita del Santo Padre alla Sinagoga?
Bah!

Anonimo ha detto...

Ma non ci rendiamo conto che siamo arrivati al punto in cui appena si apre bocca veniamo assaliti? E' inutile stupirsi: si vuole distruggere la Chiesa. Punto e basta. La cosa che rattrista di più è constatare che il pugnale lo abbiamo fornito noi: il cedimento degli anni passati alla morale del mondo si è rivelato un'arma a doppio taglio. Ha fornito ulteriori pretesti per tirarci colpi bassi. Allora basta con scuse e piagnistei: combattiamo la buona battaglia e costi quel che costi. Matteo

Anonimo ha detto...

Il mio pensiero é che al Frate Cappuccino Cantalamessa gli è stato teso un tranello. E questo potrebbe rientrare nel quadro degli attacchi al santo Padre.
Ovviamente questo è quello che penso io,e quindi non è una verità.

Anonimo ha detto...

Penso che se si vuole competere nell'arena dei media tocca avere un torero in gamba, uno spin doctor come Navarro o anche un Claudio Velardi. Altrimenti che i preti e i consacrati ci spieghino le sacre scritture, e cercheremo insieme di metterle in pratica. Eufemia

Anonimo ha detto...

Il pensiero di questo amico(se di amico si tratta) di Padre Raniero Cantalamessa non poteva esprimerlo direttamente lui nella sede ebraica anziché coinvolegere Padre Raniero?
Non ci vedo chiaro!
Aggiungo nel dire: ma dove è finita la proverbiale prudenza della Chiesa?

gemma ha detto...

credo cara eufemia che di fronte ad un attacco di questa portata nemmeno Navarro avrebbe potuto nulla perchè il bersaglio è Ratzinger. Difficile capire come al momento della scoperta degli scandali Usa anni fa, il NYT non abbia ritenuto investigare o cercare di casa in casa le vittime di preti pedofili. Si sa, chi cerca trova, quando vuole, e ora vuole

Anonimo ha detto...

Sono le stesse tecniche che usano contro l'Iran e Ahmadinejad. E vengono dalle stesse "centrali del pensiero".

Quasto dovrebbe insegnarci qualcosa.