giovedì 22 aprile 2010

Tempo di sofferenza, tempo di grazia: il commento di José Luis Restán


Vedi anche:

Card. Ruoco Varela: "La Chiesa spagnola dà la sua adesione incondizionata al Papa"

Il Papa a Malta ha «condiviso la sofferenza» delle vittime degli abusi da parte di sacerdoti (Andrea Gagliarducci)

"Ho pregato con le vittime". Il Papa commosso da Malta (Ansaldo)

Il Prof. Coverdale (Seton Hall University School of Law) stronca giuridicamente il NYT in una lettera (che non gli viene pubblicata)

Ratzinger il provocatore: il commento di Angela Ambrogetti. Da incorniciare :-)

Fr. Chadwick (TAC): "Abbiamo un Papa romantico? Il ripristino del connubio tra fede e ragione è molto più radicale e progressista della richiesta di Kung di un dialogo più liberale"

Il card. Castrillon Hoyos non celebrerà Messa a Washington

Il Papa: «A Malta ho sofferto assieme alle vittime» (Tornielli)

Giornali ed agenzie fanno informazione o fungono da megafoni degli avvocati americani? Per l'ennesima volta: la CDF è competente dal 2001!

I consueti eppure straordinari mercoledì di udienza a San Pietro (Scelzo)

I primi cinque anni di un pontificato benedetto: il bellissimo commento di Gianteo Bordero

I cinque anni di Benedetto XVI nel commento di Carl Anderson

Adrian Pabst: Così Benedetto difende la Chiesa da quei cattivi maestri che la odiano (Sussidiario)

Card. Tucci: il Papa è una persona integerrima e un uomo che matura le proprie decisioni pensando, scrivendo, ma soprattutto meditando e pregando

Il vescovo di Augusta, Walter Mixa, offre le sue dimissioni al Papa

Inutile strillare, il Papa non diventerà un poliziotto (Bruno Mastroianni). Da incorniciare

Le Costituzioni Quo Primum di san Pio V e Missale Romanum di Paolo VI. Rubrica di teologia liturgica a cura di don Mauro Gagliardi

Il Papa: a Malta con commozione ho condiviso la sofferenza delle vittime di abusi (Izzo)

Javier Echevarría: Grati a Benedetto, ci fa conoscere il «Dio vicino»

Attacchi al Papa, il «costoso» servizio alla verità di chi non cerca il consenso (Lodovici)

Mons. Gerhard Gruber (ex vicario di Monaco): non sono mie le affermazioni attribuitemi da Spiegel Magazine (Agi)

Lettera aperta di George Weigel a Hans Küng (da assaporare)

Il Papa benedice la statua della Vergine che a Nagasaki resistette alla bomba atomica (Izzo)

La congiura del silenzio: il commento di Filippo Di Giacomo

Il Papa ci insegna un nuovo modo di vedere: il commento di Robert P. Imbelli (Osservatore Romano)

Il Papa ricorda il suo incontro con le vittime di abusi a Malta: video Repubblica.it

Immigrati, il Papa: le nazioni cristiane hanno il dovere di accoglienza. Il no ad aborto e divorzio è per Malta una scelta coraggiosa (Izzo)

Abusi, il Papa: a Malta ho condiviso con le vittime la sofferenza. E sull’immigrazione, “soluzioni da concertare a livello internazionale” (Velino)

In una lettera la gratitudine e l'affetto degli universitari di Roma a Benedetto XVI nel quinto anniversario dell'elezione (Radio Vaticana)

Il Papa: Ho condiviso la loro sofferenza e con commozione ho pregato con le vittime degli abusi commessi da sacerdoti

Il disegno d'amore di Dio è più grande di tempeste e naufragi: così il Papa all'udienza generale dedicata al viaggio a Malta. Appello sull'immigrazione

Il Papa ricorda l'incontro a Malta con le vittime di preti pedofili: servizio di Stefano Maria Paci

All'udienza 400 sacerdoti romani per testimoniare solidarietà al Papa accolto anche da mille ragazzi del Nazareth. La gratitudine di Benedetto XVI ai sacerdoti di tutto il mondo (Izzo)

Col Papa e le vittime degli abusi. Le diocesi in preghiera per il Pontefice e chi ha subito violenza (Liut)

Intanto Gruber smentisce la smentita: "nessuno mi ha mandato un fax e l'arcivescovo Ratzinger non si occupava dei trasferimenti"

Presentato presso la Lumsa il nuovo libro di Don Enrico dal Covolo (video)

Il Papa: "La gente maltese sa trovare nella visione cristiana della vita le risposte alle nuove sfide". "Ricercare soluzioni per l'immigrazione"

Il Papa: “Non avere paura delle tempeste della vita, e nemmeno dei naufragi" (Sir)

Il Papa: il disegno di Dio “è più grande dellle tempeste e anche dei naufragi” (AsiaNews)

Il Papa dopo incontro con le vittime: "Ho condiviso la loro sofferenza"

Il Papa: "Ho guardato ai giovani di Malta come a dei potenziali eredi dell’avventura spirituale di san Paolo, chiamati come lui a scoprire la bellezza dell’amore di Dio donatoci in Gesù Cristo; ad abbracciare il mistero della sua Croce; ad essere vincitori proprio nelle prove e nelle tribolazioni, a non avere paura delle “tempeste” della vita, e nemmeno dei naufragi, perché il disegno d’amore di Dio è più grande anche delle tempeste e dei naufragi" (Catechesi)

1200 universitari di Roma firmano una lettera di solidarietà al Papa (Izzo)

Il Papa è stato instancabile nella “analisi e correzione degli abusi”. Il Vescovo di Porto celebra il Te Deum nel 5° anniversario del pontificato

I consigli di Santa Caterina al Papa (Pigi Colognesi)

Le sfide di Ratzinger in 5 anni: Sacerdote in viaggio contro il nichilismo (Vecchi)

Inchiesta sui Legionari di Cristo. Si va verso il commissariamento. Dagli Usa accuse a Sodano e Dziwsz (Ansaldo)

Il segretario del Papa: uomini e donne di ogni tipo cercano il contatto con il Santo Padre (Izzo)

"Coprì alcuni preti" cacciato il vescovo di Miami. Linea dura di Papa Ratzinger, si "dimette" Favalora (Ansaldo)

Ecco i sette cardinali che remano contro la glasnost di Papa Ratzinger (Peloso)

L'esperto psichiatra statunitense Richard Fitzgibbons, specialista nel trattamento dei preti pedofili, ha difeso le affermazioni del card. Bertone (Tosatti)

Il primato di Dio nel realismo di Benedetto XVI. Il Card. Scola a cinque anni dall’elezione al Pontificato (Zenit)

Via il vescovo di Miami, severo con i Legionari ma coprì alcuni abusi (Izzo)

Benedetto XVI, contrariamente ai suoi predecessori, ha accettato di rompere il silenzio sui casi di pedofilia nella Chiesa (Le Monde)

Cinque anni da Papa: l'abbraccio corale dell'Italia (Cardinale)

Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo il seguente articolo.
Qui una traduzione
.

Tiempo de tribulación, tiempo de gracia

José Luis Restán

Ochenta y tres años. Y cinco de pontificado. Un colega me susurraba con algo de sincera conmiseración: "pobre Papa". Me revuelvo: ¿pobre por qué? Una lectora del diario Avvenire enviaba una carta al director en la que afirmaba que Benedicto estos días era un evangelio viviente. "Creía que con esta carta yo le apoyaba, pero me he dado cuenta de que es él, con su palabra y sus gestos, quien nos ayuda cada día a vivir". Aquí ha hablado el pueblo, el buen pueblo de Dios. Nos ayuda verdaderamente a vivir: ¿acaso no consiste en eso el oficio de Pedro?
El pequeño viaje a Malta nos ofrece una parábola singular del pontificado. Había incluso miedo a las protestas callejeras y se advertía que diversos grupos organizados embarcarían en distintos aeropuertos europeos para boicotear la visita. Las cenizas del volcán islandés los ha dejado en tierra. Justicia poética. Y la vieja y hermosa isla que tantas batallas ha dado para proteger a la cristiandad, abrió su corazón al "dulce Cristo en la tierra". Qué paradoja que la identidad de esta pequeña nación haya nacido de un naufragio, el de Pablo de Tarso rumbo a la Roma en la que había de predicar y morir. El Papa lo coge al vuelo: "los naufragios de la vida forman parte del proyecto de Dios para nosotros y pueden ser útiles para nuevos inicios de nuestra vida".

Todos están pendientes de cada gesto, de cada palabra y de cada silencio. Desde la BBC al New York Times, de La Republica al Der Spiegel, los que le han masacrado con culpable hipocresía en las últimas semanas. Pero él no piensa en ellos, no devuelve los golpes. Sólo piensa en su pueblo, en la gente-gente que le acoge en la explanada de Floriana o en el bellísimo espigón del puerto de La Valetta. Vive para ésos, sufre y ama para ésos. Y les habla de esa Iglesia que los malteses han reconocido siempre como puerto seguro, como hogar de vida. "Sé que Malta ama a Cristo y ama a su Iglesia, que es su Cuerpo, y sabe que, si bien este Cuerpo está herido por nuestros pecados, el Señor sin embargo ama a su Iglesia, y su Evangelio es la verdadera fuerza que purifica y cura".

Días antes, en Roma, había hablado del vendaval mediático reconociéndolo como una gracia, la gracia de abrirnos a la penitencia. Y el Papa camina delante, asume el fardo de tanta basura como siempre acompaña el caminar fatigoso de este Cuerpo. Se pone frente a ocho víctimas maltesas de abusos sexuales llevados a cabo por sacerdotes: los escucha uno a uno, los mira a los ojos, llora de rabia y conmoción. Después habla al oído a cada uno y les impone las manos sobre la frente con el mismo gesto de los apóstoles. Uno de ellos confesará después que se ha sentido liberado de una gran opresión, que ahora se siente de nuevo hijo de la Iglesia.

Después llega en barco al encuentro con miles de jóvenes que le esperan con sus preguntas despiertas, con su deseo y sus confusiones de cada día. Escucha a sus representantes con esa mirada profunda y acogedora, llena de paz. Les habla de la profundidad e intensidad inimaginables del amor de Dios por cada uno. Un amor que se hace encuentro personal y que puede disolver el odio y la rabia que anidan en cada corazón, como sucedió con el irascible Saulo, perseguidor de la Iglesia. Es un Dios que no rechaza a ninguno, como la Iglesia no rechaza a ninguno, sino que con gran amor invita a cada uno a cambiar y a purificarse.

Benedicto no esconde a los jóvenes la oposición que siempre encontrará el anuncio del Evangelio en el mundo, esa oposición que había recordado días atrás hablando de las dictaduras que persiguieron cruelmente a los cristianos en el siglo XX, pero también de esa forma sutil de dictadura que consiste en un conformismo obligatorio, en la obligación de pensar como piensan todos y de actuar como actúan todos. Ya entonces había dicho que la obediencia a Dios es el fundamento de la libertad humana, y ahora pide a los jóvenes que no tengan miedo, que vivan la alegría de haber encontrado a Cristo y de seguirlo en el pueblo de la Iglesia.
De regreso a Roma, el Papa almuerza con los cardenales en el quinto aniversario de su pontificado. Les habla de un momento de tribulación para la Iglesia, pero sin dramatismos. Asegura que no se siente solo y recuerda a su maestro Agustín de Hipona, quien describía el caminar de la Iglesia como una peregrinación "entre las persecuciones del mundo y las consolaciones de Dios". Demuestra una vez más su libertad y sencillez al hablar sin tapujos de una Iglesia herida por los pecados de sus hijos, y sorprende de nuevo al añadir que precisamente en esta coyuntura de debilidad se experimentan con mayor fuerza las consolaciones de Dios.

En estos días la figura del Papa Benedicto nos recuerda especialmente al Pablo VI de finales de los años sesenta, a cuya figura quiso rendir homenaje en Brescia, su ciudad natal. En aquella tremenda tormenta que supuso un verdadero martirio para el Papa Montini, muchos le pedían gestos clamorosos, intervenciones enérgicas y decisivas, pero él consideraba que "tenía que seguir únicamente la línea de la confianza en Jesucristo, a quien le preocupa más su Iglesia que a ningún otro... Él calmará la tempestad... No se trata de una espera estéril o inerte, sino más bien de una espera vigilante en la oración". Son palabras del discurso de Benedicto XVI en noviembre de 2009 en Brescia, que iluminan especialmente el quinto aniversario de su pontificado. El gran intelectual francés Alain Besançon ha comparado ambos momentos históricos en L'Osservatore Romano, diciendo que la gloria de ambos pontificados no es visible (no es clamorosa), porque es precisamente la gloria del martirio. Simpatizo con la intuición de Besançon, pero no sé si coincido plenamente: es una gloria marcada por el dolor, pero bien visible para quien tiene los ojos abiertos, como la lectora de Avvenire con la que empezaba este artículo.

http://paginasdigital.es/v_portal/informacion/informacionver.asp?cod=1642&te=15&idage=3100&vap=0

Nessun commento: